domenica 27 agosto 2023

Buon Compleanno Cesare!

In questo mese di agosto ricorre il 1897° anniversario della nascita di Publio Elvio Pertinace (126 - 193 d.C.). Per ricordare il più famoso cittadino di 'Alba Pompeia' si può parlare brevemente del programma politico che tentò di attuare per porre rimedio ad una crisi dell'Impero dettata sì dalle scelte sconsiderate e demagogiche del predecessore Commodo, ma anche da un problema generale di corretta gestione dello Stato trascurato da tempo a favore di impellenti esigenze di difesa delle frontiere.

Ispirandosi ai principi ideali di Marco Aurelio, come traspare soprattutto dal discorso tenuto al Senato nel momento della sua elezione e riportatoci da Erodiano, Pertinace voleva "dare ad ognuno, con criterio, ciò che gli spetta, senza commettere abusi" [Erodiano, "Storia dell'impero romano dopo Marco Aurelio", II, 3,9] ed inaugurare una nuova stagione di equità e giustizia ripristinando la legalità e l'ordine. Egli avrebbe mostrato grande umanità, sobrietà e rispetto per le istituzioni, a partire dalla degna sepoltura nella tomba di Adriano riservata a Commodo, che Pertinace stesso aveva fatto dichiarare nemico pubblico.

Tra i provvedimenti che riuscì ad emanare nonostante il brevissimo regno ci furono: l'abolizione dei processi di lesa maestà e la riabilitazione della memoria di chi era stato ucciso per motivi politici. Severe misure contro delatori, falsi accusatori ed accaparratori di testamenti. Imposizione di una rigida disciplina nell'esercito e, in particolare, per la classe privilegiata dei pretoriani. Una riforma del sistema tributario e della spesa pubblica, comprensiva della vendita di tutte le proprietà di Commodo a favore del tesoro imperiale e di un taglio netto ai costosi sfarzi di corte. Divieto al fisco di avanzare pretese sulle eredità testamentarie ed eliminazione dei dazi che ostacolavano la libertà dei traffici. Concessione di donativi ai pretoriani e al popolo, stanziamento di fondi per la riparazione delle strade e bonifica delle terre abbandonate tramite la loro donazione a chiunque volesse coltivarle e con esenzione dai tributi per dieci anni.

Purtroppo, il suo progetto di "restaurare gli antichi costumi in un colpo solo" durò appena ottantasette giorni e la sua riforma dello Stato inteso come superiore interesse comune venne tramutata da una tragica fine in un governo delle "buone intenzioni", come si adombra in un saggio di Lellia Cracco Ruggini; tutto ciò forse a causa del fatto che "i rinnovamenti radicali richiedono sempre molto tempo e una grande assennatezza" [Cassio Dione, 'Historia Romana', 74,10].

A cura di Umberto Marucco


Per maggiori approfondimenti si veda:

- S. Fox e M. Pomponi, "Publio Elvio Pertinace imperatore romano: 'Alba Pompeia' 126 d.C. - 'Roma' 193 d.C.", Alba 2010, pp.XI-XIII, 1-3 e, in particolare, pp.3-7 e 250-278 sul programma politico, pp.144-148 e 249-250 sull'eredità di Marco Aurelio e pp.246-248 sul discorso al Senato riportato da Erodiano, la cui traduzione viene da F. Cassola (a cura di), "Erodiano, Storia dell'impero romano dopo Marco Aurelio", Firenze 1967, presente anche a p.328. La traduzione del passo citato di Cassio Dione è invece presente a p.332.

- Per il saggio della Cracco Ruggini si veda L. Cracco Ruggini, "Publio Elvio Pertinace o il governo delle buone intenzioni", in " 'Alba Pompeia' ", XV (2), pp.5-20, Alba 1994.

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