sabato 16 marzo 2019

Insoliti avvistamenti: una clemmide balcanica... e anche albese!

Aspetto esteriore della Clemmide balcanica: sul carapace si può ancora notare il colore verde dell’alga che lo ricopriva
   
Era il 25 giugno 1988 quando il Sig. Vittorio Adriano mi ha portato una Clemmide catturata nel laghetto di pesca spor­tiva “Langhe” in Regione Mogliasso, sul lato sinistro del fiume Tanaro, a valle della città di Alba. Il laghetto è ancora oggi alimentato da una risorgiva naturale ed è collegato con il fiume Tanaro da un rela­tivo canale di scarico. Da rimarcare che la zona è solitamente allagata dalle acque del fiume durante le ricorrenti­ piene del Tanaro. 

Il Sig. Vittorio, assiduo pescatore spor­tivo, ha catturato l’animale durante un’uscita di pesca alla carpa. Al momento della cattura la Clemmide presentava lo scudo dorsale completamente ricoperto di alga che è stata purtroppo asportata per evidenziare meglio l’aspetto della testuggine d’acqua. Il fatto che fosse completamente ricoperta di alga depone per la presenza dell’animale da lungo tempo nel laghetto di pesca spor­tiva.

La Clemmide balcanica ha nomenclatura binomiale Mauremys rivulata (Valenciennes, 1833). Il suo classico areale corrisponde ad habitat mediterranei caldi includendo un territorio che a par­re dalla Croazia scende in Bosnia, Serbia, Montenegro Albania, Grecia, Turchia, Libano ed Israele. In Italia non è presente ed il fatto che sia stata catturata nell’areale del Mogliasso fa pensare ad una sua liberazione voluta od occasionale sul nostro territorio o nel fiume Tanaro a monte della città di Alba.

Questa specie si adatta ad un’ampia varietà di habitat naturali e arti­ficiali, dai corsi d'acqua agli stagni stagionali, laghi, lagune costi­ere salmastre e canali di drenaggio, canali di irrigazione, dighe e bacini idrici. Gli individui si trovano solitamente in acqua o nelle immediate vicinanze di un corso idrico. L’adulto misura da 12 a 21 cm e l’individuo riprodotto aveva una dimensione attorno ai 20 cm. Le immagini sono state inviate al dr. Edoardo Razzetti, della Società Herpetologica Italica presso l’Università degli Studi di Pavia, il quale le ha girate, per la corretta determinazione della specie, al Prof. Dr. Uwe Fritz, Capo dipar­timento DNA-Laborteam, del Museo di Zoologia “Senckenberg” di Dresda.
Roberto Ghiglia

      La testuggine ai bordi del laghetto di pesca sportiva

Immagine del carapace della Mauremys rivulata

Parte inferiore del piastrone


Localizzazione del laghetto (44°43'30.3"N 8°03'47.4"E)

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